Dopo aver terminato gli studi come Fashion Designer a Milano nel 2002, ho aperto il mio studio stilistico “Lou”, un’esperienza decennale durante la quale ho progettato la mia linea di abbigliamento ed accessori.
L’amore per il costume e la passione per la musica mi hanno portata a lavorare accanto a musicisti. Così dal 2004 ho cominciato a realizzare abiti per tournè teatrali tra cui Davide Van de Sfroos, Carmen Consoli e a coordinare il look di videoclip e film dove musica e stile hanno un forte collante, come per “Angie” dei Verdena e “W Zappatore” di Massimiliano Verdesca con una Sandra Milo ormai ottantenne, agghindata alla Betty Page, mentre suona in una band di darkettoni e metallari.
Una passione sfrenata per il vintage e la curiosa voglia di comprendere meglio “i tempi ormai passati” mi hanno spinta a studiare in modo viscerale le ere del costume, rendendomi un’esperta del “mondo retrò”. Così si spiegano collaborazioni con programmi come” Iride il colore dei fatti”, “All Moda”, “Life Sharing”, “Mettetevi Scomodi” e, per ultimo, nel 2011 “Lady Burlesque” , un programma nel quale ho fornito lezioni di stile e di cucito alle giovani aspiranti performers.
L’insegnamento non si limita alla televisione, ma è anche e soprattutto parte del mio quotidiano, dal 2010 infatti mi sono dedicata alla formazione all’interno di scuole di moda a Milano come Afol e Naba. Le mie alunne non sono aspiranti star ma giovani ragazze appassionate di moda e DIY.
Fare quello che mi piace è sempre stato il mio motto. E così nel 2012 ho deciso di buttarmi in un nuovo progetto tuttora attivo: Making Fashion, dei corsi di “Sartoria Sovversiva” dove far emergere la creatività più nascosta ma anche uno spazio in cui impare, confrontarsi e soprattutto divertirsi.
Dopo qualche anno di pausa nel 2013 ho deciso di continuare a disegnare la mia linea di abbigliamento, ma questa volta con un nuovo nome, A.lli, una parte del mio nome ma anche una parte di me. Per questo ho deciso di indossarli io stessa durante il programma “Refashion”, in onda su Real Time, un progetto al quale ho lavorato come conduttrice, designer e stylist, mettendo in pratica tutte le capacità acquisite durante tutti questi anni di passione per la moda.
Nel 2016 ho deciso che la moda stava cambiando e io dovevo fare qualcosa per essere parte del cambiamento, così ho incontrato Emanuela Soldano, project manager di iniziative sociali, e con lei ho fondato Revers “il risvolto etico della moda” un progetto dove unire design, impegno sociale e rispetto per l’ambiente. Questa esprienza mi ha portato a collaborare con realtà come sartorie sociali, a disegnare una linea di abbigliamento per Archè Atelier solidale, a insegnare all’interno di un centro diurno di salute mentale, e ad aprire gli occhi su quanto sia importante il concetto di moda sostenibile.
Nel 2018 ho messo insieme tutte le mie competenze, le mie convizioni e ho fatto un passo avanti, ho creato una linea di accessori trasformabili, cruelty free, utilizzando materiali di recupero, continuando a collaborare anche con realtà di sartoria sociale. A questo nuovo progetto ho dato il mio nome, Alessandra Impalli, perché rappresenta il mio modo di vivere e il mio pensiero, amo la moda, quella fatta di ricerca, design, cura e… rispetto, la “parola chiave” alla base di tutto.